Numero Zero, Ottobre - Dicembre 2010

La Noia e i Giovani

Galileo Chini, Icaro, 1907
Galileo Chini, Icaro, 1907

Pensiamo che la noia sia un sentimento tipicamente moderno: trova nella tradizione medievale un corrisondente nell’acedia, l’accidia, forse il peggiore dei peccati capitali perchè induce il soggetto all’inattività e all’indifferenza nei confronti del mondo. Nel Rinascimento la melanconia acquisisce una nobiltà propria, che la cultura occidentale si porterà dietro fino al Romanticismo. Per questo la nozione di noia attraversa anche la letteratura europea assumendo connotazioni molteplici: dall’ennui di Baudelaire e Huysmans, fino all’inettitudine di Svevo. D’altronde, con l’Ottocento, la noia ha assunto una connotazione propriamente sociologica: le ritmiche e le tempisitche dell’impiego industriale hanno incentivato tale sentimento, che contraddistingue la meccanicizzazione del lavoro. I Giovani come se la vivono?