Irma Fiorentini

Arte e redenzione del pianeta

I.F. Il Pianeta Verde
I.F. Il Pianeta Verde

Potrei intrattenervi sull’importanza dei talenti e sui benefici di cui godrebbe la società se ognuno di noi potesse esercitarli abitualmente. Potrei parlarvi della creatività e di come sia utile nella risoluzione di problemi grandi e piccoli, legati al singolo individuo o a gruppi più ampi. E che dire della bellezza? Di ciò che ha prodotto l’arte nella storia, di come ha arricchito il nostro ambiente, dell’influenza che tale bellezza ha nelle nostre vite e di quanto ci faccia sentire orgogliosi del genere umano?

Ma non è di questo che intendo scrivere, perché a ben pensare, talento, creatività e bellezza sono solo qualità e in quanto tali possono essere espresse al meglio o negativamente. L’abilità nel parlare di un politico scaltro che usa la retorica per manipolare i propri elettori, non è certamente un esercizio morale del proprio talento. Nemmeno l’immaginazione di un ladro che concepisce sofisticate truffe può essere definito un buon uso della creatività. E vi siete mai soffermati ad immaginare la fatica, il sudore, e certamente le numerose morti degli schiavi e dei manovali che hanno contribuito alla costruzione delle piramidi, dei templi e delle cattedrali? Naturalmente, di fronte a tanta bellezza, a questo non si pensa. Eppure, in nome della bellezza e del potere in grado di crearla, sono state sacrificate migliaia e migliaia di vite umane.

Dunque, cos’ha a che vedere l’arte con la redenzione del pianeta? In che modo il talento, la creatività e la bellezza possono renderci migliori, e con noi, il mondo in cui viviamo?

Credo che l’arte sia solo un espressione del nostro potenziale, espressione che di per sé non ha alcun valore, se non quello che le attribuiamo attraverso le nostre azioni. Il modo in cui manifestiamo l’arte invece, producendola, vendendola, acquistandola o usandola, può creare valore, per essere più espliciti, valore umano.

E purtroppo, a paradossale sostegno della mia tesi, dovrò portare esempi d’arte che non crea valore, poiché, aimè, sono i più diffusi.

Provenienti da paesi extra europei, siamo invasi da presunti manufatti d’arte, prodotti da persone, spesso bambini, che lavorano fino a 16 ore al giorno, per compensi ridicoli e in condizioni disumane.

Mentre in Europa i mestieri d’arte stanno definitivamente scomparendo a favore della produzione industriale, livellando la qualità su standard molto bassi, e proponendo stili di facile comprensione, creati su misura per una massa che si presuppone ignorante.

Quanto al mercato della cosiddetta arte contemporanea da investimento, i meccanismi economici sorretti da galleristi, critici e case d’aste, portano ricchezza ad un vasto circuito di operatori del settore e collezionisti, escludendo il più delle volte proprio chi l’arte l’ha prodotta. E non meravigliamoci se i pittori di oggi se la cavano imbrattando una tela in dieci minuti, vale la pena faticare di più?

Infine veniamo a chi l’arte la consuma, a voi che comprate, a voi che andate alle mostre. A voi che potete scegliere se acquistare dieci abiti in un anno della durata di un mese ciascuno, oppure uno soltanto, confezionato ad arte dalla sarta sotto casa. A voi che potete visitare l’ennesima mostra sugli impressionisti per sfoggiare un bel poster e poterne parlare con gli amici, oppure cercare su internet un vero studio di vera pittura e comprare il magnifico quadro di un autore perfettamente sconosciuto ad un prezzo che, dopo aver visto quelli delle gallerie, non potevate immaginare.

A questo punto credo sia chiaro che qualunque categoria dell’intelletto, della creatività e del fare umano possa contribuire alla redenzione del pianeta o al suo abbruttimento, creando o togliendo valore alle nostre vite.

Ma poiché l’Arte è il mio mestiere, il mio accorato appello è rivolgo ad artisti, mercanti e fruitori: pensate all’arte come ad un mezzo per esprimere il meglio di voi stessi, pensate all’arte come ad una magia che possa migliorare il mondo, e ricordate che le parole magiche sono e saranno sempre le vostre azioni.

 

Irma Fiorentini, titolare dello Studio d'Arte La goccia. Decoratrice, restauratrice e insegnante di pittura murale. Pittrice e docente di Pittura Filosofica presso la scuola Parresia di Bologna per consulenti filosofici. Vive e insegna a Monzuno, nella sua casa-studio sulle colline tosco-emiliane.

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